venerdì 31 luglio 2009

discanto

... si vive di lenta costruzione
e di tempo che ci inchioda
e di diavoli al culo
di fianchi smorti
di fuochi desiderati
si vive di pane
di speranza di bere
un vino buono per l'estate...

Ivano Fossati

giovedì 23 luglio 2009

caro monossido

ho appena ricevuto una telefonata da mio padre, ottantaduenne. in casa sua c'era un tizio che gli voleva installare un rilevatore di monossido di carbonio.
per fortuna ho ripetuto mille volte a mio padre di chiamarmi in questi casi.
il tizio ha cercato di intortarmi al telefono, dopo che aveva già convinto mio padre dell'assoluta necessità di quell'aggeggio, che la legge dice che è obbligatorio metterlo in casa, che lui aveva messo un avviso, che era la seconda volta che passava, quindi non sarebbe più potuto ripassare perché milano è grande, che se non lo mettevamo eravamo fuori norma, che lui era autorizzato dalla prefettura e rilasciava tutti i documenti necessari per i futuri controlli, che era indispensabile per la sicurezza sua e del mondo.

prezzo: 200 euro. anzi 199 per l'esattezza.

gli dico che vorrei informarmi meglio, visto il costo e visto che abbiamo già un apparecchio che secondo me fa la stessa cosa e secondo lui, invece, non è uguale perché rileva una fuoriuscita diversa. insiste per circa 10 minuti, gli dico di no, convinta, mi faccio ripassare mio padre e gli intimo di accompagnare l'ospite alla porta.

torno alla scrivania e guardo su internet, fonte democratica di mille informazioni e estrema difesa contro le fregature.
quell'aggeggio in farmacia costa 7 euro, prezzo calmierato in accordo col comune di milano. anzi ora 9, perché non è inverno.

la versione elettronica costa 35.

ho voglia di prendere a calci quel tizio. quanti vecchietti a milano non hanno una figlia che guarda su internet quanto costa in realtà quello che ti vogliono vendere come l'unica salvezza possibile dalle fughe di gas?

mercoledì 22 luglio 2009

nostalgia

"E tutto il male inizia con l'oblio di una nostalgia."

Lo specchio nello specchio, Michael Ende


Sulla corda come piccioni
si sta, tutti stretti e intenti
all'equilibrio
se uno arriva o parte.

Poi la corda è tua,
e ti crogioli d'illusione:
armonia garantita.
Niente più beccheggiare
avanti e indietro,
niente più svolazzare d'ali
senza aprirle davvero.

Ma basta il ricordo
del peso di un corpo,
leggero, dalle osse cave
e pronte al volo,
per spegnere l'abbaglio.
Era lumino di lucciola,
pjafoc.

Di nuovo, l'affanno di non cadere
tende i muscoli
occupa il pensiero.

martedì 21 luglio 2009

quando la tecnologia ti parla

itunes in modalità random ha il potere di scegliere le canzoni giuste al momento giusto.
tanta puntualità tecnologica mi lascia sgomenta.



I Love You More Than Words Can Say


Please, let me sit down beside you.
I've got something to tell you, you should know.
I just couldn't wait for not another day.
I love you, for more than words can ever say.

Honey living without you is so painful.
I was tempted to call it a day.
You've got me in your hand, why can't you understand.
I love you baby, for more than words can say.

I just can't sleep, when I lay down in my bed.

The thougths of you babe, just linger in my head.
Living without you is so painful. I was tempted to call it a day.
You've got me in your hand, why can't you understand.
I love you honey, for more than words can say.
I love you honey, for more than words can say.
Yes, I do.

Otis Redding

hotel supramonte

oggi posso solo rubare le parole degli altri.
ho la gola secca.




Hotel Supramonte

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
e poi scuse accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi vivi ridi o sei perduta
col tuo ordine discreto dentro il cuore
dov'è il tuo, ma dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dov'è finito il tuo cuore, ma dov'è finito il tuo cuore.

testo e musica di M. Bubola e F. De Andrè



giovedì 9 luglio 2009

Walk on

anche io sono stata a sentire gli U2 ieri sera. con tutte le remore del caso: non sono più gli stessi, si sono venduti, non fanno più le canzoni di una volta... però c'era l'occasione...

comunque tra qualche canzone nuova e vecchi cavalli di battaglia, l'affondo del vecchio gruppo si è sentito.
e mi è venuto da chiedermi: quanti tra i 77 mila di san siro hanno capito che quella enorme scritta in caratteri arabi su campo verde era dedicata alla rivolta dell'iran democratico? in quanti si sono accorti, lassù al terzo anello, tra i mille cellulari e macchine fotografiche digitali, di quel gruppo di candele così fuori moda (non ci sono più neanche i bagliori degli accendini ai concerti) che ricordava quelle che illuminano i balconi di teheran per omaggiare i suoi morti?
in quanti sanno che esiste un iran democratico che lotta per essere riconosciuto? chi immagina che le donne sono protagoniste di questo tentativo di svolta?

il volto di un'altra donna diventa simbolo nel concerto. sfilano maschere con le sembianze di di Aung San Suu Kyi
mentre il gruppo canta walk on. bono racconta la storia: questa volta il pubblico è costretto ad ascoltare per lo meno, anche se magari non riconosce.

noi viviamo nell'era berlusconi, tutti i 77 mila sicuramente sanno chi è noemi e che faccia ha.

grazie a chi cerca di tenere accesa l'attenzione, anche con tutte le sue contraddizioni.



walk on

And love is not the easy thing

The only baggage you can bring...
And love is not the easy thing...
The only baggage you can bring
Is all that you can't leave behind

And if the darkness is to keep us apart
And if the daylight feels like it's a long way off
And if your glass heart should crack
And for a second you turn back
Oh no, be strong

Walk on, walk on
What you got, they can't steal it
No they can't even feel it
Walk on, walk on
Stay safe tonight...

You're packing a suitcase for a place none of us has been
A place that has to be believed to be seen
You could have flown away
A singing bird in an open cage
Who will only fly, only fly for freedom

Walk on, walk on
What you got they can't deny it
Can't sell it or buy it
Walk on, walk on
Stay safe tonight

And I know it aches
And your heart it breaks
And you can only take so much
Walk on, walk on

Home...hard to know what it is if you never had one
Home...I can't say where it is but I know I'm going home
That's where the heart is

I know it aches
How your heart it breaks
And you can only take so much
Walk on, walk on

Leave it behind
You've got to leave it behind
All that you fashion
All that you make
All that you build
All that you break
All that you measure
All that you steal
All this you can leave behind
All that you reason
All that you sense
All that you speak
All you dress up
All that you scheme...

mercoledì 8 luglio 2009

le magie

il campanello che suona all'ora di cena quando avevo cinque anni. mia madre che mi dice di accompagnarla ad aprire. al di là della porta solo peluche, tanti, nessun umano con loro. per un bel po' ho pensato che fossero arrivati da soli. ancora non so chi li ha portati.

compiuti i trenta pensavo di non stupirmi più così tanto. mi credevo un po' cinica, vaccinata dal passato brutto e guardinga con le cose belle.
invece la tenacia e la tenerezza di un uomo mi hanno scompaginato i pensieri con una facilità che non credevo possibile.

venerdì 3 luglio 2009

bosco di dimenticanze

il tuo mondo è puntellato
di briciole
che scappano di mano.
semi che cresceranno,
un bosco in potenza.
io raccolgo, formichina,
e di notte impasto il pane.